giovedì 2 aprile 2015

Massimo Tallone spiega la genesi di "A bottega dal maestro di cazzeggio", edizioni Golem.

Finalmente è in libreria un manuale che non potrà mancare nelle letture di ogni cazzeggiatore.  
Per l'occasione ho incontrato Massimo Tallone, autore del volume e gran maestro dell'arte:

Massimo, come è nato il libro A bottega dal maestro di cazzeggio?
Questo è un libro nato veramente ‘sul campo’, vale a dire nel corso di vasti e articolati cazzeggi fra amici all’ora dell’aperitivo, durante i quali, a poco a poco, il tema stesso delle flessibili regole del cazzeggio ha preso il sopravvento sui temi di ordinaria varietà. E ho cominciato a prendere appunti, a indicare distinguo, a proporre schemi di conversazione, con tanto di disegni e flussi… Poi il notes non è più bastato… Ed ecco il libro.
 
A chi pensi sia destinato?
Mi sento di dire che un libro come A bottega dal maestro di cazzeggio è davvero rivolto a tutti. Ma lo penso in particolare rivolto a chi si sente oppresso dalle ansie del presente, affinché ci rida su; e lo dedico anche ai cupi e seriosi sbandieratori di opinioni certe e assolute, affinché si lascino andare e accettino l’idea che il mondo è davvero policromo, sfaccettato, imprevedibile.

Come lo inserisci nella tua produzione letteraria?
Da anni, come sai, pubblico narrativa di marca gialla, ma ho un precedente nel campo del saggio umoristico, il Dizionario ironico della cultura italiana, pubblicato con UTET nel 2009. E qui devo dire la verità: io amo narrare storie e concepire trame, ma adoro edificare bislacche architetture umoristiche in forma di saggio… E aggiungo che questo vispo volumetto dedicato al Cazzeggio è forse l’opera a cui tengo di più, nella mia produzione.

Breve biografia di Joseph Bimah.
Sta tutta in una frase, ma non la vuole dire.

Il cazzeggio può essere un esercizio preliminare alla scrittura, soprattutto dei gialli?
Il cazzeggio, secondo me, è un esercizio preliminare utile a ogni pratica della vita quotidiana. Dispone alla leggerezza, dilata la percezione del tempo, scaccia la tentazione di prendersi sul serio, accresce l’autostima, induce alla tolleranza, rilassa, elimina la fame nervosa e fa girare l’economia (nel settore vinicolo, in particolare).

Può la “superproduzione di cazzate” (cit.) preludere alla novellistica?
Nel flusso di un cazzeggio amatoriale è quasi inevitabile che si intercettino idee curiose, che sorgano divertenti associazioni mentali, che nascano embrioni di racconto. La risposta è tutta qui.

Che diamine è un’ombra gaia?
L’ombra gaia è quel tipo di ombra prodotta dai pergolati e dalle fronde dei platani, quell’ombra chiazzata di macchie di luce solare sfuggite all’intrico dei rami, l’ombra perfetta, gaia, appunto, e adatta alla merenda sinoira

O alla lettura, concludo io. Grazie, Massimo.

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